Dialog Ausili: innovazione per un futuro più inclusivo. Le parole del CEO Andrea Basciu
Team Feel My Voice
Aggiornamento - 09:33 del 20/02/25

Indice
Prima azienda italiana a produrre dispositivi medici ed elettromedicali per la comunicazione, Dialog Ausili coniuga un’approfondita conoscenza delle problematiche legate all’handicap con l’uso delle più avanzate tecnologie.
L’Amministratore Delegato Andrea Basciu ripercorre con noi le tappe che hanno portato l’azienda a diventare un punto di riferimento nelle tecnologie assistive – con uno sguardo al futuro.
Come è nata la Dialog?
La Dialog Ausili è nata dalla sinergia tra due realtà aziendali con competenze complementari:
- da un lato, un’azienda operante nel settore ICT, specializzata nella produzione e distribuzione di tecnologie assistive per persone con disabilità – offrendo soluzioni innovative per ipovedenti, non vedenti e persone con deficit verbali e motori;
- dall’altro, una società attiva nel campo delle automazioni per la domotica, focalizzata sulla compensazione dei deficit.
L’incontro tra queste due realtà è avvenuto grazie a diversi progetti regionali, che hanno rappresentato l’occasione per unire le forze e offrire soluzioni integrate. Questa collaborazione è stata resa possibile anche dall’intesa speciale tra i soci, legati da un’amicizia d’infanzia.
Uno dei momenti chiave del nostro percorso è arrivato durante lo sviluppo di un progetto in cui dovevamo fornire comunicatori simbolici statici, a 16 e 32 caselle, a utenti con deficit verbali e cognitivi.
Ci rendemmo conto, con stupore, che l’unica tecnologia disponibile sul mercato per compensare il linguaggio verbale era rappresentata da dispositivi rudimentali, venduti a prezzi elevatissimi e con un’efficacia molto limitata. Questo ci spinse a combinare le nostre competenze per creare una soluzione radicalmente nuova.
Così, sviluppammo i primi comunicatori dinamici sul mercato, una sorta di tablet programmabili che utilizzavano immagini e sintesi vocale per permettere la creazione di strutture comunicative personalizzate e praticamente infinite.
All’epoca, probabilmente, eravamo secondi solo all’iPad, mentre sul mercato esistevano solo dispositivi di un’azienda americana, ben lontani dalla nostra visione.
Da questa innovazione nacque il Dialog1, il nostro primo dispositivo, e successivamente decidemmo di fondare l’azienda Dialog Ausili per dare un’identità forte e chiara al nostro progetto.
Qual è stata l’aspirazione che vi ha portato a diventare quello che siete ora e qual è la vostra mission?
Fin dall’inizio, la nostra aspirazione è stata quella di offrire tecnologie accessibili e realmente efficaci, capaci di migliorare concretamente la qualità della vita delle persone con disabilità. Questo obiettivo va oltre la semplice innovazione tecnologica: significa dare voce a chi non ce l’ha, abbattere barriere e creare soluzioni che restituiscano autonomia e dignità a chi affronta sfide quotidiane enormi.
Aiutare le persone con disabilità, infatti, è qualcosa che va ben oltre l’aspetto economico. È un lavoro che restituisce un valore umano inestimabile, fatto di riconoscenza, sorrisi e la consapevolezza di aver fatto la differenza nella vita di qualcuno.
Ogni dispositivo creato non è solo un prodotto, ma un ponte verso una maggiore inclusione sociale. Questa motivazione ci spinge ogni giorno a fare meglio, a innovare e a cercare nuove strade per rendere le nostre tecnologie sempre più efficaci e accessibili.
È questa mission, profondamente radicata, che ci ha portato a diventare quello che siamo oggi: un’azienda che non si limita a progettare dispositivi, ma che costruisce opportunità per un futuro più inclusivo.
Quali sono le innovazioni o i progetti più ambiziosi su cui Dialog sta lavorando per il futuro?
Perseguendo la nostra mission, ci impegniamo a utilizzare le più recenti innovazioni tecnologiche per creare soluzioni sempre meno standardizzate e sempre più personalizzate, pensate per rispondere alle esigenze uniche di ogni individuo.
Il nostro obiettivo principale resta quello di compensare i deficit verbali e migliorare l’accessibilità, affinché ogni persona con disabilità possa raggiungere una maggiore autonomia comunicativa e una migliore qualità di vita.
Tra i progetti più ambiziosi su cui stiamo lavorando, spiccano lo sviluppo di sistemi basati su matrici avanzate e intelligenza artificiale.
Questi strumenti ci consentono di progettare soluzioni in grado di apprendere attivamente le difficoltà specifiche di ciascun utente, adattandosi in modo dinamico alle sue esigenze.
Grazie a queste tecnologie, stiamo realizzando ambienti di comunicazione altamente personalizzati, capaci di evolversi con il tempo e offrire supporti su misura per ogni singolo paziente.
L’idea è quella di superare i limiti delle soluzioni preconfigurate, creando dispositivi che non solo rispondano ai bisogni attuali dell’utente, ma che possano anche anticipare i suoi futuri requisiti grazie a sistemi intelligenti. Questo approccio apre la strada a una nuova generazione di strumenti assistivi, capaci di garantire un’esperienza comunicativa più naturale, fluida e inclusiva.
La nostra visione per il futuro è chiara: combinare tecnologia e umanità per abbattere barriere e costruire un mondo in cui la disabilità non sia più un ostacolo alla piena partecipazione sociale.
State guardando ai mercati esteri? Se sì, quali sono le strategie per esportare il modello Dialog fuori dai confini italiani?
Certamente, il mercato estero rappresenta una priorità strategica per Dialog. Tuttavia, il nostro modello di business, che mette al centro il singolo individuo e non si limita alla semplice vendita di un prodotto, rende il processo di internazionalizzazione un percorso strutturato e complesso.
Esportare il modello Dialog significa adattare non solo i nostri prodotti, ma anche i servizi e le soluzioni, alle specifiche esigenze culturali, normative e operative di ciascun paese target.
Nel settore della distribuzione di dispositivi medici, ogni nazione ha regole e dinamiche proprie, che influenzano aspetti cruciali come la prescrizione dei dispositivi, i meccanismi di rimborso e l’accesso ai finanziamenti pubblici.
Ad esempio, le modalità con cui i dispositivi assistivi vengono certificati, approvati e resi disponibili agli utenti finali variano notevolmente da uno stato all’altro.
Per questo motivo, stiamo studiando a fondo le normative e le prassi locali per garantire la conformità dei nostri prodotti e la loro effettiva accessibilità nei mercati esteri.
La nostra strategia per la penetrazione dei mercati internazionali si basa su tre pilastri fondamentali:
- adattamento dei prodotti: stiamo lavorando per rendere i nostri dispositivi compatibili con le diverse esigenze linguistiche e culturali, oltre che con le normative tecniche e sanitarie di ciascun paese;
- collaborazioni locali: stiamo costruendo una rete di partnership strategiche con distributori, cliniche e associazioni locali, per garantire che i nostri prodotti non solo raggiungano il mercato, ma siano anche supportati da un’adeguata formazione e assistenza agli utenti;
- sostenibilità operativa: puntiamo a creare un modello replicabile e sostenibile, in grado di scalare senza compromettere la qualità e la personalizzazione che caratterizzano il nostro approccio.
In questa fase, stiamo gettando le basi per entrare in mercati chiave con un forte potenziale, come l’Europa centrale e settentrionale, dove esiste una maggiore attenzione per le tecnologie assistive e una consolidata rete di supporto per le persone con disabilità.
Parallelamente, stiamo esplorando opportunità in mercati emergenti, dove la domanda di soluzioni innovative come le nostre è in costante crescita.
Il nostro obiettivo non è solo esportare prodotti, ma diffondere una visione che metta al centro la persona, offrendo strumenti che migliorino la qualità della vita e rendano la tecnologia un elemento di inclusione e autonomia, ovunque nel mondo.
Come vede Dialog tra 10 anni? Quali sono i principali obiettivi che desidera raggiungere a lungo termine?
Tra 10 anni, immaginiamo Dialog come un punto di riferimento globale nel settore delle tecnologie assistive, un’azienda consolidata sia in termini di innovazione che di presenza internazionale.
Il nostro obiettivo principale è continuare a migliorare la qualità della vita delle persone con disabilità, offrendo soluzioni sempre più personalizzate, efficaci e accessibili, ma con una visione strategica che ci permetta di crescere in modo sostenibile.
Il consolidamento aziendale sarà una priorità fondamentale: puntiamo a rafforzare la nostra struttura interna, ampliando le competenze del nostro team e investendo in ricerca e sviluppo per rimanere all’avanguardia tecnologica.
Questo include lo sviluppo di nuovi dispositivi e l’implementazione di sistemi basati su intelligenza artificiale, capaci di apprendere ed evolversi con le esigenze degli utenti, offrendo un supporto sempre più intuitivo e adattabile.
Parallelamente, lavoreremo per estendere la nostra presenza sui mercati internazionali, con l’obiettivo di far conoscere e adottare il modello Dialog in un numero sempre maggiore di paesi.
Questo processo richiederà un’attenta pianificazione strategica, il rafforzamento delle partnership locali e una continua attenzione alle normative e alle esigenze specifiche di ciascun mercato.
In una prospettiva di lungo termine, vogliamo andare oltre il semplice sviluppo di dispositivi, creando un ecosistema integrato che metta in connessione persone, tecnologie e servizi.
Immaginiamo un futuro in cui Dialog non sarà solo un produttore di soluzioni tecnologiche, ma un attore chiave nella costruzione di una società più inclusiva, in cui la tecnologia diventi uno strumento per abbattere barriere e promuovere l’autonomia di ogni individuo.
In definitiva, vediamo Dialog come un’azienda che, pur crescendo e consolidandosi, rimane fedele alla sua mission originaria: mettere la persona al centro di ogni innovazione e trasformare la disabilità in opportunità per costruire un futuro migliore.
Quale impatto vorrebbe che Dialog avesse nel settore e nella società, sia a livello nazionale che internazionale?
Il nostro obiettivo è che Dialog diventi sinonimo di innovazione, inclusione e qualità della vita, sia a livello nazionale che internazionale.
Vogliamo essere riconosciuti non solo come un’azienda leader nelle tecnologie assistive, ma come un motore di cambiamento sociale, capace di abbattere barriere e creare opportunità per le persone con disabilità.
A livello settoriale, puntiamo a ridefinire gli standard di accessibilità e personalizzazione, dimostrando che le tecnologie possono e devono essere progettate su misura per rispondere alle esigenze di ciascun individuo.
Sul piano sociale, aspiriamo a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di un approccio inclusivo e a promuovere un modello di innovazione che metta sempre la persona al centro.
Lavorando con determinazione verso una presenza internazionale, vogliamo che le nostre soluzioni contribuiscano a creare una rete globale di supporto per chi affronta sfide quotidiane.
In definitiva, desideriamo che Dialog non sia solo un’azienda, ma una realtà capace di generare un impatto positivo duraturo, migliorando concretamente la vita delle persone e costruendo una società più equa e accessibile per tutti.
Aggiornamento - 09:33 del 20/02/25