Il concetto di “Potere della Comunicazione” risulta centrale per i soggetti con bisogni comunicativi complessi. Avere la certezza di poter essere compresi nell’esprimere i propri bisogni o desideri, esercita effetti positivi sulla diminuzione dei comportamenti disadattavi anche nelle disabilità evolutive più gravi.

La maggior parte degli interventi terapeutici sui bambini riguardano il trattamento di gravi problemi comportamentali, sia perché questi possono ostacolare in modo grave i processi educativi (O’Leary e O’Leary, 1977; Sulzer-Azaroff e Mayer, 1977), sia perché in alcuni casi possono portare a qualche forma di istituzionalizzazione del bambino (Quay, 1979).

Gli autori di orientamento comportamentale hanno messo a punto diverse strategie per decrementare i problemi comportamentali; tra queste, le più importanti sono l’estinzione (Lovaas, Freitag, Gold e Kassorla, 1965) il timeout (Zeilberger, Sampen e Sloane, 1968), il costo della risposta (Iwata e Bailey, 1974), l’ipercorrezione (Foxx e Bechtel, 1983) e le tecniche cosiddette di intervento “ecologico” (Durand, 1983).

Il focus di tutte queste procedure è essenzialmente rivolto ad eliminare i comportamenti-problema (in particolare i comportamenti di autolesione, di aggressività, di collera) soprattutto quando questi sono gravi al punto da mettere a repentaglio la salute del bambino o la possibilità di un soddisfacente sviluppo suo e dei suoi pari.

Il Training per la Comunicazione Funzionale (FCT) si riferisce ad un insieme di modalità e interventi riabilitativi che hanno l’obiettivo di diminuire e/o eliminare i comportamenti-problema che spesso insorgono nei bambini con determinati quadri clinici.

 

Training per la Comunicazione Funzionale: in cosa consiste

Il Training per la Comunicazione Funzionale un metodo comune basato sull’acquisizione di forme alternative di comunicazione per ridurre il comportamento problema.

È stato dimostrato che la FCT determina riduzioni sostanziali di tipi diversi di comportamento problema, sia nell’età evolutiva che adulta.

La FCT risulta efficace e valida, tuttavia ad oggi esistono numerosi limiti, ovvero l’applicazione nei contesti extra-riabilitativi, come casa, scuola e ambienti sociali.

Il primo punto di partenza per attuare tale tecnica è identificare la funzione di un comportamento, attraverso una valutazione descrittiva e/o sperimentale.

Essa ha le seguenti caratteristiche:

  • definizione del comportamento;
  • intervista alle figure familiari, che ruotano intorno al bambino;
  • somministrazione di questionari e scale di valutazioni;
  • osservazione del comportamento per comprendere le condizioni ambientali in cui si trova.

La FTC si basa su evidenze scientifiche e ha come scopo quello di comunicare di più lo stesso messaggio in modo appropriato (Durand & Moskowitz, 2015, p. 116). Questo processo implica che bisogna condurre una valutazione in grado di:

  • identificare la/e funzione/i di comportamento problema;
  • sostituire il comportamento problema con uno idoneo;
  • insegnare a comunicare il bisogno.

Se il comportamento provocatorio di un bambino, per esempio picchiare i coetanei durante la ricreazione, è mantenuto dall’accesso all’oggetto preferito, allo studente va insegnata una risposta comunicativa affinché possa richiedere i giocattoli desiderati (“posso giocare con la macchina da corsa?”). In tal modo il comportamento problema viene modellato e sostituito.

L’obiettivo principale di tale tecnica è sostituire il comportamento problema con un comportamento comunicativo (Carr & Durand, 1985; Durand & Moskowitz, 2015; Mirenda, 1997).

 

Comunicazione aumentativa alternativa e FCT

La Comunicazione Aumentativa e Alternativa rappresenta un sistema integrato di tecnologia assistiva, teso alla compensazione delle difficoltà di comunicazione dei soggetti con disabilità comunicative di varia eziologia, accomunate dai deficit di produzione e comprensione del linguaggio verbale (Beukelman & Mirenda, 2013; Light & McNaughton, 2014).

La CAA risulta un ottimo strumento per rispondere alle esigenze dei bambini o delle persone che necessitano di un supporto comunicativo alternativo per una fase transitoria o permanente.

Risulta, tuttavia, fondamentale procedere con protocolli specifici che partono da una fase di valutazione e permettono di individuare lo strumento più efficace per il soggetto. 

In questa fase la persona si rivolgerà ad una équipe altamente specializzata formata da:

  • psicologo;
  • educatore;
  • logopedista;
  • assistente sociale;
  • terapista occupazionale.

Questa squadra, attraverso test standardizzati e osservazioni cliniche, individuerà la strategia migliore affinché il soggetto possa essere un comunicatore efficace e ben inserito nel contesto sociale in cui vive.

Successivamente la valutazione sarà condivisa con i genitori e le figure di riferimento e si proseguirà con la scelta del comunicatore più adatto.

Durante l’iter valutativo – e nella scelta del dispositivo comunicativo – bisogna, tenere presente sia le condizioni cliniche che riguardano il soggetto (età, patologia, prognosi, comorbilità, motricità, bisogni educativi e abilità del bambino o adulto), ma anche eventuali ostacoli o limiti che possono essere presenti (disinteresse nell’interazione sociale, caregiver non collaboranti o difficili da coinvolgere nel processo comunicativo o ancora, la presenza di comportamenti problematici).

La CAA è un valido strumento, ma richiede una serie di accortezze per far sì che possa essere sfruttata al massimo. Essa gioca un ruolo importante anche quando sono presenti comportamenti disfunzionali.

Infatti, da un recente studio è emerso che il Training per la Comunicazione Funzionale con l’utilizzo della Comunicazione Aumentativa Alternativa può portare miglioramenti sia nell’uso della CAA sia nella riduzione del comportamento problema per gli studenti con disabilità che la utilizzano in ambito scolastico. 

La FCT è stata efficace tra partecipanti con caratteristiche diverse e situazioni cliniche e ambientali differenti. Queste importanti informazioni hanno l’obiettivo di sviluppare linee guida per i professionisti.

Inoltre, una ricerca continua permette di esplorare in modo più approfondito le potenziali variabili e l’efficacia del Training per la Comunicazione Funzionale nei contesti scolastici e sociali.