Distrofia Muscolare di Becker (DMB): dai sintomi alla cura
Mauro Colangelo
Aggiornamento - 10:00 del 04/01/24
Indice
La Distrofia Muscolare di Becker (DMB) è una patologia genetica che colpisce il sistema muscolare.
Caratterizzata da una progressiva degenerazione dei muscoli scheletrici, questa condizione può avere impatti significativi sulla vita quotidiana di chi ne è affetto.
In questo articolo, approfondiremo le caratteristiche della Distrofia muscolare di Becker, dai suoi sintomi alla ricerca scientifica.
Che cos’è la Distrofia Muscolare di Becker
La Distrofia Muscolare di Becker (DMB) è una malattia genetica rara e progressiva che colpisce il sistema muscolare.
Questa patologia è una variante (così come la Distrofia Muscolare di Duchenne) delle Distrofinopatie, condizioni che portano a degenerazione del tessuto muscolare e quindi alla progressiva perdita di forza e riduzione delle abilità motorie.
La Distrofia Muscolare di Becker, a differenza della forma di Duchenne, ha un esordio più tardivo e si manifesta in modo meno grave e con una minore incidenza, che varia approssimativamente tra 1 caso su 18.000 e 1 caso su 31.000 persone.
Sintomi e Cause della Distrofia Muscolare di Becker
La Distrofia Muscolare di Becker (DMB) è causata da mutazioni genetiche nel gene DMD (gene della distrofina), che fornisce le istruzioni per la produzione di una proteina chiamata distrofina. La distrofina svolge un ruolo fondamentale nella salute muscolare, contribuendo alla stabilità strutturale delle fibre muscolari. Mentre nella malattia di Duchenne l’individuo è incapace di sintetizzarla, nella distrofia di Becker la sintesi si verifica, ma la proteina risulta danneggiata.
Nel caso della DMB, mutazioni genetiche nel gene DMD, compromettono la corretta produzione o funzionalità della distrofina. La sintesi della distrofina “difettosa” determina una maggiore fragilità di membrana, che a sua volta provoca una aumentata liberazione di creatinchinasi (CK) e un eccessivo ingresso di calcio nella cellula, con conseguente disfunzione muscolare. Questo spiega l’esordio clinico in età più avanzata e manifestazioni cliniche meno gravi di quelle della Duchenne.
Trasmissione
La Distrofia Muscolare di Becker segue un modello di ereditarietà legato al cromosoma X.
Poiché il gene DMD è localizzato su questo cromosoma, la malattia colpisce principalmente i maschi (XY).
Le femmine, che hanno due cromosomi X (XX), possono essere portatrici sane della mutazione, se una copia funzionante del gene DMD è presente nell’altro cromosoma X.
In alcuni casi le femmine portatrici possono anche manifestare forme più lievi della malattia, se la distrofina prodotta è in quantità ridotta o di qualità inferiore.
Effetti
La distrofina è parte di un complesso di proteine che stabilizzano la membrana cellulare dei muscoli scheletrici.
Quando la distrofina è carente o non funziona correttamente a causa delle mutazioni nel gene DMD, questa instabilità può portare a danni alle cellule muscolari durante i normali movimenti e contrazioni.
Sintomi
A causa delle mutazioni nel gene DMD e della ridotta funzionalità della distrofina, i muscoli scheletrici sperimentano una progressiva degenerazione e indebolimento.
Questo processo porta ai sintomi caratteristici della Distrofia Muscolare di Becker, con un esordio di solito verso gli 11 anni (in alcuni casi può comparire anche in età adulta), attraverso:
- Debolezza muscolare (più grave negli arti inferiori rispetto a quelli superiori);
- Difficoltà nella deambulazione, dove un primo segnale nei bambini può essere una deambulazione con appoggio sulle dita dei piedi;
- Vi sono cadute frequenti e il bambino si rialza con una “manovra di arrampicamento” (Segno di Gowers);
- Insorgenza di crampi dopo un esercizio fisico;
- Difficoltà a salire le scale o ad alzarsi da una sedia;
- Pseudo-ipertrofia dei muscoli del polpaccio;
- Atrofia di alcuni muscoli prossimali come i quadricipiti;
Dopo gli arti inferiori tardivamente la distrofia colpisce il cingolo scapolare e i muscoli respiratori.
La Distrofia Muscolare di Becker (DMB) si caratterizza con una progressione graduale, e circa il 40% dei pazienti raggiunge uno stadio in cui diventano dipendenti dalla sedia a rotelle.
Con il progredire della malattia, possono insorgere:
- Difficoltà respiratorie, per un coinvolgimento dei muscoli intercostali e del diaframma;
- Problemi di natura cardiaca, attraverso una cardiomiopatia dilatativa (che può essere di gravità non proporzionata al coinvolgimento dei muscoli scheletrici).
Tuttavia, la progressione della malattia può variare notevolmente da persona a persona.
Diagnosi
La diagnosi della Distrofia Muscolare di Becker, viene effettuata attraverso:
- Anamnesi familiare;
- Esami del sangue, con livelli di creatinchinasi (CK) sierica 10-100 volte più alta rispetto ai valori normali;
- Biopsia muscolare;
- Test genetico. L’analisi delle mutazioni del DNA dei leucociti del sangue periferico è il test di conferma primario; essa può identificare anomalie nel gene della distrofina. La distrofina è assente nei casi di distrofia di Duchenne. Nei pazienti affetti da distrofia di Becker, la distrofina è tipicamente alterata (peso molecolare più basso) o presente in bassa concentrazione.
Cura e riabilitazione
Attualmente, non esiste una cura per la Distrofia Muscolare di Becker. Tuttavia, esistono diverse strategie terapeutiche e interventi mirati per gestire i sintomi e migliorare la qualità della vita dei pazienti.
- Fisioterapia e riabilitazione: attraverso esercizi mirati al fine di mantenere la forza muscolare residua, ridurre le contratture articolari e prolungare la deambulazione;
- Supporti ortopedici: come l’uso di ortesi caviglia-piedi nelle ore notturne per ridurre le contratture (soprattutto per i bambini);
- Terapie farmacologiche: come la somministrazione di corticosteroidi per rallentare la progressione della debolezza muscolare.
In particolare, per il trattamento della cardiomiopatia, si ricorre a:
- Terapia con ACE-inibitori e/o beta bloccanti;
- Trapianto cardiaco, nei casi più gravi.
Per i pazienti con insufficienza respiratoria, è raccomandato:
- Somministrazione dei vaccini anti-pneumococco e anti-influenzali;
- Utilizzo della BIPAP (pressione positiva delle vie aeree a due livelli) per corregge l’ipo-ventilazione notturna.
Aspettative di vita
L’aspettativa di vita nella Distrofia Muscolare di Becker (DMB) può essere normale o significativamente ridotta dal coinvolgimento cardiaco e respiratorio.
A differenza della Distrofia Muscolare di Duchenne (DMD), che tende ad avere una prognosi meno favorevole, la DMB generalmente presenta una progressione più lenta.
La debolezza muscolare progredisce gradualmente, ma molti individui mantengono una significativa funzionalità muscolare per un periodo più lungo rispetto alla DMD, dove:
- I casi più gravi possono perdere la capacità di deambulazione intorno ai 20 anni;
- I casi più lievi possono mantenerla fino ai 50 anni di età.
Non esistendo una cura farmacologica risolutiva, è importante il monitoraggio cardiaco e della respirazione e la gestione tempestiva del loro coinvolgimento.
Distrofia Muscolare di Becker e ricerca scientifica
Lo stimolo alla ricerca scientifica per la Distrofia Muscolare di Becker è la più importante arma per sviluppare nuove strategie di intervento.
Attualmente sono in corso di sperimentazione diversi approcci terapeutici, tra cui:
- La terapia genica, con l’obiettivo di fornire alle cellule una copia funzionante del gene DMD (o DMD correlato) per promuovere la produzione normale di distrofina;
- La terapia cellulare, con cellule staminali e cellule miogeniche;
- Interventi di tipo exon-skipping, che mirano a correggere specifiche mutazioni genetiche, consentendo la produzione di una forma parziale ma funzionale di distrofina;
- Trattamenti farmacologici, attraverso farmaci modulatori che possono influenzare positivamente la produzione di distrofina o mitigare gli effetti della malattia.
- L’utilizzo del cortisone che solo a rallentare temporaneamente l’evoluzione della malattia.
Aggiornamento - 10:00 del 04/01/24