Welcomed Milano è un centro polispecialistico che si distingue offrendo prestazioni mediche, psicologiche e riabilitative di alta qualità.
Tra le iniziative di maggiore rilievo figura “Visita Sospesa“, un programma che garantisce cure gratuite alle famiglie in situazioni di fragilità.
Abbiamo intervistato Giulia Di Donato, Amministratore Delegato di Welcomed, per approfondire la mission e le attività di questo centro polispecialistico dedicato alla salute di bambini, famiglie e all’inclusione sociale.

Qual è la mission di Welcomed e cosa vi distingue dalle altre realtà presenti sul territorio?

Welcomed è il primo centro polispecialistico a Milano dedicato alla salute di bambini, adolescenti e famiglie: da noi è possibile ricevere visite mediche, psicologiche e riabilitative di qualità e senza attese. 

La nostra mission è quella di “generare un cambiamento per migliorare la salute e il benessere di bambini e famiglie, superando gli attuali modelli e fornendo nuove risposte ai bisogni emergenti”.

Siamo, infatti, un’impresa sociale e il nostro modello economico prevede il reinvestimento del 100% degli utili, per erogare gratuitamente a famiglie vulnerabili prestazioni, servizi e progetti, oggi sostenuti da donazioni di persone, aziende, fondazioni e istituzioni oltre che ad iniziative di raccolta fondi.

L’attività commerciale di Welcomed, che prevede comunque delle tariffe calmierate, sostiene i costi della struttura: questo significa che tutto quello che raccogliamo attraverso le donazioni, e non un euro di più, sostiene il programma Visita Sospesa e i progetti sociali.

L’impegno di Welcomed, infatti, non si esaurisce nell’attività all’interno dei propri ambulatori, i nostri specialisti lavorano anche nelle scuole, negli ospedali e nei contesti in cui il paziente necessita di essere seguito, moltiplicando l’impatto sociale e garantendo adeguato supporto nei luoghi in cui minori e famiglie trascorrono gran parte delle giornate.

 

L’iniziativa “Visita Sospesa®” è un progetto sociale molto apprezzato: come funziona concretamente e qual è stato il suo impatto?

Sono più di 150 i partner tra enti pubblici, ospedali, scuole ed enti del terzo settore che ci segnalano individui e nuclei in difficoltà economica, accompagnando insieme a noi i beneficiari in un percorso di presa in carico multidisciplinare e multi-situata, in costante dialogo con il territorio.

Valutando l’ISEE del nucleo e i bisogni di salute, l’equipe di Welcomed stende un progetto personalizzato per ciascun destinatario, finalizzato a migliorare la cura e il benessere di ciascuno.

I beneficiari del progetto sono individui o famiglie appartenenti alle fasce più fragili della popolazione.

Dall’avvio dell’iniziativa, nel 2017, ad oggi, abbiamo garantito più di 50.000 prestazioni in gratuità e oltre il 70% dei beneficiari sono stati e sono minori. L’accesso nelle sedi ambulatoriali non prevede alcuna distinzione tra pazienti solventi e in gratuità: la lista d’attesa, gli ambienti e gli specialisti sono i medesimi.

Collaboriamo con oltre 40 scuole pubbliche di ogni ordine e grado, proponendo screening – dei disturbi dell’apprendimento, oculistici, logopedici – formazione per insegnanti, laboratori per studenti ed incontri divulgativi per i genitori.

 

In che modo l’approccio di Welcomed si rivolge alle famiglie e come create un ambiente inclusivo per adulti e bambini?

Quando è nato Welcomed ci siamo interrogati a lungo sul come esprimere il concetto di vicinanza e inclusività, e lo abbiamo fatto a cominciare dal nome e dal logo: Welcomed significa benvenuti e il logo stesso è l’abbraccio di due cuori che danno vita a un terzo cuoricino (simbolo di cura e famiglia, la trasparenza comunica l’inclusione).

Quando si entra nei nostri ambulatori, ci si rende subito conto di essere in un ambiente confortevole, a misura di bambino e di famiglia.

Le forme morbide, i colori caldi e tenui si accompagnano a decorazioni che riprendono il tema del cuore e a illustrazioni giocose che contribuiscono a creare un luogo fantastico, tutto da immaginare, soprattutto per i bambini.

Abbiamo, infatti, cercato di rendere i nostri spazi una seconda casa, un luogo dove il paziente stesse bene, e non solo perché curato, ma perché si sentisse coccolato e ascoltato.

L’abbiamo chiamata “umanizzazione degli spazi”, che a nostro avviso esprime molto bene il concetto di rendere i luoghi di cura più “umani”, più vicini, più familiari.

 

Quali percorsi diagnostici e terapeutici offrite per i bambini e gli adulti nello spettro autistico?

Seguiamo le linee guida dell’Istituto Superiore della Sanità, che garantiscono un approccio evidence based tanto nella diagnosi, andando ad affiancare al colloquio e all’osservazione clinica l’utilizzo di test ampiamente validati come l’ADOS e l’ADI, quanto nel trattamento della sintomatologia autistica, offrendo percorsi abilitativi di tipo psicoeducativo basati su tecniche comportamentali ed educative che si rifanno a modelli quali ABA, Denver o TEACCH, utilizzate in modo integrato a seconda delle caratteristiche e delle esigenze del singolo paziente. 

Oltre a questo, però, e a seconda dei bisogni specifici, forniamo trattamenti mirati sugli aspetti comunicativo-linguistici ed emotivi, sulle competenze motorie e di integrazione corpo-mente nel corso della crescita, sulla didattica e le competenze accademiche nonché percorsi psicoeducativi e di supporto per i genitori.  

 

Avete collaborazioni con specialisti o enti specifici per garantire un supporto multidisciplinare alle persone con autismo?

Nell’equipe dell’ambulatorio autismo abbiamo diversi professionisti che, per formazione e esperienza, sanno come approcciare il funzionamento neurodivergente.

Oltre alla Neuropsichiatra Infantile, che svolge anche il ruolo di case manager, e agli specialisti del trattamento psicoeducativo, formati sui diversi modelli di intervento, ci sono neuropsicomotricisti, psicologi, educatori e logopedisti che da tempo si occupano di bambini e ragazzini con il disturbo dello spettro autistico.

Nello specifico, poi, ci stiamo focalizzando, da un lato, sullo sviluppo di un protocollo specifico per i problemi di selettività alimentare di questi bambini, avendo a disposizione anche professionisti pediatri e nutrizionisti specializzati sui problemi di nutrizione e alimentazione; dall’altra, sull’utilizzo, sia in trattamento che poi nella vita quotidiana, della Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA); anche a questo proposito nasce la collaborazione con la Dialog di Sapio Life.

 

Ci sono progetti futuri o nuove iniziative che Welcomed intende sviluppare per migliorare l’accesso e la qualità dei servizi per le persone autistiche e le loro famiglie?

In Welcomed con il progetto AutEntico stiamo cercando di creare una realtà che sia un punto di riferimento sul territorio per la diagnosi e la cura dei minori e dei giovani con disturbo dello spettro autistico.

Vogliamo arrivare a poter prendere in carico questi pazienti e le loro famiglie, fornendo i trattamenti di cui hanno bisogno da parte di professionisti specializzati, supportando i famigliari, lavorando sulla sensibilizzazione e l’inclusione nelle scuole, creando un contesto che possa davvero fare la differenza nella loro vita, anche con attività in piccolo gruppo e con occasioni di socializzazione sul territorio.

Inoltre, grazie al programma Visita Sospesa, vogliamo far sì che questo risulti accessibile a tutti, in una realtà dove purtroppo molto spesso chi non può permettersi un servizio privato, non può aiutare suo figlio a stare meglio.