La Pellegrini, fondata dal Cavaliere del Lavoro Ernesto Pellegrini nel 1965, oggi è una realtà con 11.000 dipendenti che si occupa di servizi dedicati ad aziende, enti scolastici, ospedali, Rsa e altre istituzioni, in Italia e all’estero e Valentina Pellegrini, vicepresidente, affianca Ernesto Pellegrini nella gestione.

Il business dell’azienda si basa su cinque attività: Ristorazione, Welfare solutions, Pulizia, sanificazione e servizi integrati, Distribuzione automatica, Lavorazione della carne e forniture alimentari. La Pellegrini sostiene dal 2014 la Fondazione Ernesto Pellegrini Onlus, la cui prima attività è stata il ristorante solidale Ruben per aiutare persone che vertono in situazione di temporanea difficoltà.

Abbiamo parlato con Tea Della Pergola, Direttrice Marketing del Gruppo Pellegrini, per farci raccontare l’esperienza della mensa inclusiva e anche le varie esperienze che portano avanti.

 

Può illustrarci l’esperienza della mensa inclusiva?

La mensa inclusiva che abbiamo realizzato in collaborazione con il Gruppo Sapio, presso la sede di Monza, rappresenta un modello di eccellenza nell’inclusione nel contesto lavorativo delle persone con disturbi dello spettro autistico (ASD).

Questo progetto si distingue per l’adozione di una serie di strumenti (come la Comunicazione Aumentativa Alternativa) e accorgimenti pensati per facilitare la comunicazione e migliorare l’ambiente lavorativo dei commensali con ASD

Nella mensa inclusiva è possibile consultare il menù e prenotare il proprio pasto attraverso simboli, rendendo la scelta più intuitiva e accessibile. I vassoi sono dotati di tovagliette che riproducono pittogrammi, utili per facilitare la comunicazione non verbale; inoltre, per ridurre il rumore, spesso un elemento di disturbo per le persone con autismo, sono stati installati pannelli fonoassorbenti

Elemento caratterizzante della mensa inclusiva è il tablet NEWDPAD con il software Dialogo di Sapio, che consente di manifestare ed esprimere i propri bisogni in modo chiaro ed efficace.

Il progetto della mensa inclusiva è stato ufficialmente presentato in occasione dell’evento Aut Inclusione dello scorso marzo, promosso dalla Pellegrini e dal Gruppo Sapio con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, associazioni, istituti di cura, clienti e top management, con l’obiettivo di discutere dell’inclusione delle persone con disturbi dello spettro autistico.

 

Quali sono le varie esperienze che portate avanti dal punto di vista dell’inclusività e della sostenibilità?

VIVI meglio, VIVI sostenibile” è la nostra filosofia: creiamo servizi pensati per il benessere delle persone e del pianeta.

La trasparenza verso i nostri stakeholder è un principio essenziale che guida il Gruppo Pellegrini in tutte le sue attività e che si traduce anche nella scelta di redigere annualmente la Dichiarazione non Finanziaria.

Questo documento, inserito nella Relazione Annuale, riporta ogni anno il nostro percorso di sostenibilità, e anche per il 2024 abbiamo ottenuto la Medaglia di Platino EcoVadis rientrando così nella TOP 1%, a fronte di oltre 130.000 realtà valutate a livello mondiale.

La sostenibilità sociale è un aspetto visibile e tangibile del nostro impegno. La Fondazione Ernesto Pellegrini ONLUS, che quest’anno festeggia il decimo anniversario, si propone di dare un concreto e quotidiano aiuto a chi si trova in situazione di temporanea difficoltà. Il Ristorante Solidale Ruben a Milano è un esempio emblematico: ogni giorno, dal lunedì al sabato, offre un pasto caldo e un ambiente accogliente a circa 250 persone in difficoltà. 

L’Accademia Pellegrini è il centro di eccellenza in ricerca e sviluppo, formazione e CSR del Gruppo, costantemente al lavoro per innovare processi e prodotti nel segno della sostenibilità.

L’inclusione è al centro di molti dei nostri progetti, come dimostrano le iniziative FOOD-AUT (ne parleremo nella prossima domanda) e WORK-AUT, un laboratorio permanente di avvicinamento al lavoro per persone con ASD e disabilità intellettiva realizzato con la Fondazione Sacra Famiglia Onlus.

Collaboriamo, inoltre, con l’impresa sociale “bee.4 altre menti” del carcere di Bollate per promuovere il lavoro e la formazione dei detenuti, per la revisione e rigenerazione delle vending machines.

La partnership con l’Istituto dei Ciechi di Milano per le esperienze culinarie al buio sensibilizza il pubblico sulle sfide quotidiane delle persone non vedenti, offrendo un’esperienza multisensoriale unica.

Misuriamo l’impronta idrica e carbonica dei menu, promuovendo una cultura alimentare sostenibile e impegnandoci nella lotta contro lo spreco alimentare; collaboriamo inoltre con associazioni come Banco Alimentare e Siticibo.

Con l’Università di Pavia, abbiamo messo a punto un progetto dedicato ai soggetti affetti da disfunzioni alimentari e in particolare a chi soffre di disfagia.

Abbiamo redatto linee guida e un ricettario per assistere i pazienti e, insieme alla Fondazione Santa Lucia di Roma, lanciato una web app per i caregiver, oltre a sviluppare 61 ricette “Gourmet” per occasioni speciali e pubblicato un volume della collana “Vivi meglio, vivi sostenibile” dedicato proprio alla disfagia. 

Ogni iniziativa è un passo avanti verso un futuro in cui il benessere delle persone e la sostenibilità ambientale e sociale siano al centro di ogni attività.

 

 

Da dove è nata l’ispirazione che vi ha fatto individuare l’esigenza di far nascere questo progetto?

L’ispirazione per la mensa inclusiva è nata dall’incontro di due realtà profondamente impegnate negli aspetti sociali: il Gruppo Pellegrini e il Gruppo Sapio. La collaborazione tra le nostre due aziende è motivata dalla volontà comune di creare un ambiente lavorativo più inclusivo e accogliente per le persone con disturbi dello spettro autistico (ASD). 

Per noi di Pellegrini, questo progetto è la naturale evoluzione di un percorso di inclusione che avevamo già iniziato con FOOD-AUT, il progetto di ricerca scientifica promosso insieme alla Fondazione Sacra Famiglia in collaborazione con il laboratorio di Dietetica e nutrizione clinica dell’Università di Pavia, con l’obiettivo di sviluppare programmi nutrizionali specifici e personalizzati per soggetti con ASD.

Questo ci ha permesso di comprendere meglio le esigenze alimentari di queste persone e di sviluppare soluzioni innovative per migliorare la loro qualità della vita. Il successo di FOOD-AUT ci ha spinto a cercare ulteriori modi per estendere questi benefici anche all’ambiente lavorativo.

Con Sapio, abbiamo deciso di creare una mensa che non solo rispondesse alle esigenze nutrizionali, ma anche a quelle comunicative e relazionali delle persone con ASD.

L’idea era di sviluppare un modello di inclusione che potesse essere replicato in altri contesti, dimostrando che con i giusti strumenti l’inclusione è non solo possibile, ma anche arricchente per tutte le persone coinvolte.

Il progetto della mensa inclusiva è, quindi, frutto della visione condivisa di un mondo in cui ogni individuo ha il diritto di comunicare e partecipare alla vita della comunità.

 

 

Avete in mente di estendere il progetto anche in altri contesti e/o con altre configurazioni?

Certamente, siamo convinti che la condivisione e comunicazione delle migliori pratiche possano generare un circolo virtuoso e contribuire a sviluppare una rete di organizzazioni sempre più attente all’inclusione.

Per il Gruppo Pellegrini l’inclusione è un valore fondamentale e intendiamo promuovere questa filosofia in tutte le nostre attività.

La mensa inclusiva di Monza è solo l’inizio di un percorso che ci vede impegnati a creare spazi lavorativi più accoglienti e accessibili per le persone con disturbi dello spettro autistico.

La collaborazione con partner come Sapio ci ha insegnato che l’unione di competenze diverse può portare a risultati straordinari.

Siamo quindi aperti a nuove collaborazioni con enti pubblici, privati e del terzo settore che condividano la nostra visione di un mondo più inclusivo e sostenibile.

In questo modo, speriamo di ampliare l’impatto positivo dei nostri progetti, contribuendo a una società in cui ogni individuo possa esprimere al meglio le proprie potenzialità.