Modello ESDM: che cos’è e come funziona nell'intervento per l'autismo
Viviana Mioranza
Aggiornamento - 10:00 del 02/01/24
Indice
L’autismo è un disturbo complesso del neurosviluppo che influisce sul normale sviluppo sociale e comunicativo nei bambini.
Negli ultimi anni, c’è stato un notevole progresso nella comprensione e nel trattamento dell’autismo, e in questo contesto, il Modello Early Start Denver (ESDM) emerge come uno degli interventi precoci validati.
Si tratta di approccio terapeutico intensivo mirato specificamente ai bambini con una diagnosi di Disturbo dello spettro autistico (ASD) in età prescolare.
In questo articolo offriamo una panoramica generale dell’ESDM e della sua applicazione nel trattamento dell’autismo.
Che cos’è il modello ESDM
L’Early Start Denver Model (ESDM) è un programma di intervento precoce che mira a stimolare lo sviluppo sociale, comunicativo e cognitivo nei bambini con autismo di età compresa tra i 12 e i 48 mesi.
Questo approccio si basa su principi di insegnamento cognitivo-comportamentale, ossia dell’Analisi comportamentale applicata (ABA), inseriti in un contesto naturalistico ed evolutivo.
Nello specifico, con il termine “naturalistico” si fa riferimento all’applicazione dell’intervento in più contesti, da quelli più strutturati ad ambienti familiari per il bambino, come la casa o la scuola, attraverso l’utilizzo di materiale di gioco comune a tutti i bambini.
L’approccio si caratterizza per uno stile d’interazione giocoso, adattandosi agli interessi del bambino, che ha la libertà di utilizzare materiali e svolgere attività secondo le sue preferenze.
L’attenzione è quindi incentrata sull’iniziativa spontanea del bambino, secondo il presupposto di base per cui la partecipazione attiva e il coinvolgimento emotivo favoriscono l’apprendimento.
Per quanto riguarda il termine “evolutivo”, si vuole evidenziare, invece, l’importanza della sequenza delle tappe di sviluppo tipiche dei bambini.
In quest’ottica, se abilità come l’attenzione congiunta, l’imitazione, la condivisione dell’affetto e l’indicazione sono prerequisiti per lo sviluppo linguistico nei bambini tipici, è essenziale dedicare del tempo all’apprendimento di tali capacità anche per i bambini con disturbo dello spettro autistico.
Infatti, una delle caratteristiche dell’ESMD è il coinvolgimento di tutte le aree di sviluppo del bambino e non solo a quelle tipicamente deficitarie nell’autismo.
Le aree dello sviluppo che vengono approfondite, sono:
- la comunicazione ricettiva ed espressiva;
- le abilità sociali;
- l’imitazione;
- la cognizione;
- il gioco;
- la motricità fine e grossolana;
- il comportamento;
- l’autonomia nel mangiare, nel vestirsi, nel lavarsi e nello svolgere piccoli compiti a casa.
Un’altra caratteristica del modello dell’ESDM risiede, inoltre, nel ruolo dei genitori, i quali sono coinvolti attivamente nell’intervento: ricevono orientamento, supporto e assistenza per integrare efficacemente le tecniche di trattamento nella vita quotidiana del bambino.
Modello ESDM e autismo: metodo ed efficacia
Presupposto dell’intervento è la valutazione del bambino con autismo, per determinare:
- i punti di debolezza dovuti al disturbo, attraverso la valutazione delle funzioni comunicative, sociali e cognitive;
- i suoi interessi e le sue peculiarità.
Sulla base di questa valutazione, vengono stabiliti gli obiettivi di apprendimento (da raggiungere entro 12 settimane) e delle sequenze di routine di gioco su misura.
Il programma dell’ESDM è di tipo intensivo: prevede 15 ore di lavoro a settimana con il terapista e 5 con il genitore. In quest’ultimo caso, l’intervento riguarda la vita quotidiana, come ad esempio il momento dei pasti, la routine del bagnetto, le attività di gioco.
Al termine del periodo di 12 settimane, attraverso una nuova valutazione, vengono formulati nuovi obiettivi di apprendimento.
La formulazione di obiettivi consente la creazione di un profilo di apprendimento individuale, e l’efficacia del programma viene valutata tramite la raccolta dei progressi registrati durante le sessioni di terapia.
Il modello ESDM si avvale di un team interdisciplinare in cui professionisti dell’educazione speciale della prima infanzia, psicologi, logopedisti, terapisti occupazionali e analisti del comportamento collaborano sinergicamente.
I genitori o caregiver sono membri centrali del team interdisciplinare, attraverso una linea unica di comunicazione che assicura al team di avere un quadro completo dei bisogni e dei progressi del bambino.
L’obiettivo è promuovere un intervento multimodale, integrando diverse competenze per garantire una risposta completa alle esigenze del bambino.
In sintesi, gli aspetti chiave dell’ESMD possono così essere descritti:
- Trattamento precoce ed intensivo;
- Intervento centrato sul gioco e sull’iniziativa del bambino;
- Riconoscimento del ruolo attivo dei genitori nell’intervento;
- Programmazione e obiettivi personalizzati in base alle aree di debolezza e agli interessi specifici del bambino.
Efficacia del metodo: uno studio
Le Linee Guida del National Institute for Health and Clinical Excellence, un’autorevole fonte per la valutazione dell’efficacia dei trattamenti basati su evidenze, includono l’Early Start Denver Model tra i programmi intensivi comportamentali ed evolutivi precoci fortemente raccomandati.
Numerosi studi e ricerche scientifiche attestano come L’ESDM sia un intervento efficace in grado di migliorare la cognizione, il linguaggio e il comportamento adattivo.
Inoltre, confermano come le strategie ESDM fornite in contesti di gruppo comunitari e a casa dai genitori abbiano il potenziale per essere efficaci e fattibili.
Uno studio randomizzato (Dawson et al., 2010) su un campione di 48 bambini con diagnosi di Disturbo dello Spettro Autistico, con età compresa tra i 18 e i 30 mesi al momento dell’inizio dell’intervento, è stato condotto in modo intensivo (20 ore settimanali) con un rapporto 1:1 tra operatore e bambino, garantendo un’attuazione del trattamento con elevati livelli di fedeltà.
I risultati hanno evidenziato miglioramenti significativi nei sintomi core dell’autismo, inclusi:
- quoziente intellettivo;
- abilità di linguaggio;
- comportamenti adattivi;
- abilità motorie.
Inoltre, una misurazione dell’attività EEG (come esito secondario di questo studio) ha evidenziato come l’intervento abbia portato ad una normalizzazione dei pattern delle attività cerebrali nei bambini.
È stato il primo studio a dimostrare che l’intervento comportamentale precoce è associato a modelli normalizzati di attività cerebrale, che sono associati a miglioramenti nel comportamento sociale nei bambini piccoli con Disturbo dello Spettro Autistico.
Bibliografia
Geraldine Dawson et Al (2010) “Early behavioral intervention is associated with normalized brain activity in young children with autism”- J Am Acad Child Adolesc Psychiatry.
Aggiornamento - 10:00 del 02/01/24