La CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa) è un insieme di tecniche, strategie e conoscenze utili nel supporto di persone con difficoltà comunicative.

Lo scopo non è quello di sostituire la comunicazione naturale, bensì di incrementarla: l’obiettivo è, infatti, quello di espanderne le capacità attraverso tutti canali a disposizione.

Cerchiamo, dunque, di capire quali sono i metodi applicativi della CAA nell’autismo.

 

Sistemi AIDED per le CAA nell’autismo

I sistemi AIDED sono approcci di supporto per soggetti che hanno difficoltà comunicative che si basano su dispositivi esterni.

I più utilizzati sono il PECS e i VOCAs.

Il PECS nella CAA

Il Picture Exchange Communication System (PECS) consiste in un sistema comunicativo visivo di facile implementazione utile al soggetto nella comunicazione funzionale e sociale.

In questo approccio si utilizzano immagini di forme e dimensioni variabili, che vengono calibrate in base alle abilità percettive e motorie del paziente.

Si tratta di un metodo educativo strutturato per replicare un approccio naturale in cui è il soggetto stesso a prendere l’iniziativa nella comunicazione – anziché seguire gli indizi verbali dell’interlocutore.

Il PECS, utile a tutte le età e a tutti i quadri di disabilità intellettiva, prevede 6 fasi di apprendimento:

  1. attraverso la guida di una seconda persona, si insegna al soggetto a consegnare l’immagine di ciò che vuole (ad esempio il suo cibo preferito), assecondando la richiesta;
  2. lo scambio, poi, avviene anche in contesti diversi dalla casa (come quello scolastico);
  3. si utilizzano le immagini per stimolare la capacità di scelta tra due o più immagini;
  4. si insegna a costruire frasi semplici tramite il supporto visivo;
  5. il soggetto impara ad usare l’immagine per rispondere a delle domande;
  6. infine, commenta ciò che gli viene detto con l’uso dell’immagine.

Prima di iniziare il programma di insegnamento vero e proprio, la preparazione del materiale è fondamentale:

  • stampare le immagini di ciascuna attività (o oggetto) presente nel menù dei rinforzi del bambino;
  • procurarsi un quaderno ad anelli (diventerà il “libro della comunicazione”);
  • fissare le immagini sul libro.

I VOCAs nella CAA

I Vocal Output Communication Aids (VOCAs) sono ausili ad alta tecnologia dotati di display dinamici computerizzati che producono un messaggio, attraverso una voce sintetizzata, quando il soggetto tocca un simbolo o una parola. Hanno l’obiettivo di supportare la comunicazione aumentativa alternativa del soggetto e renderlo il più possibile autonomo.

Esistono diversi tipologie di VOCAs, la principale differenza è la quantità di messaggi che possiedono e la possibilità di ampliare e cambiare il loro contenuto.

In generale il dispositivo è strutturato per favorire una comunicazione fluida: man mano che il paziente acquisisce nuove parole, i simboli rimarranno nella stessa posizione – facilitando, così, il ritrovamento dello stesso termine.

Il simbolo su schermo può essere attivato attraverso varie modalità:

Questi sistemi ad alta tecnologia possono consistere in specifici dispositivi di comunicazione, come ad esempio il NEWDPAD e il software Dialogo, che sono in grado di svolgere le attività di PECS.

Per i soggetti autistici con difficoltà nei tempi di attesa (e con frequenti comportamenti problematici) è consigliabile l’utilizzo di un sistema ad alta tecnologia come il PODD – in quanto quelli a bassa tecnologia  impiegano un tempo superiore nell’elaborazione dei messaggi e quindi una capacità attentiva maggiore.

Acronimo di “Organizzazione Pragmatica in un Display Dinamico”, il PODD è una metodologia che organizza il vocabolario e i simboli utilizzati in dispositivi ad alta o bassa tecnologia, al fine di supportare la comunicazione. La parola prescelta aprirà un collegamento al termine selezionato (ad esempio, “Io voglio bere” sarà collegato alla pagina delle bibite);

Altri dispositivi AIDED

Altri strumenti utilizzabili nella CAA possono essere:

  • DTT: sta per “Insegnamento per Prove Discrete” e permette al bambino autistico di avere un maggiore interesse e un apprendimento migliore, inquanto esso impara attraverso prove individualizzate e strutturate in base alle sue capacità.
  • programma di supporto alla routine: i supporti visivi possono essere utili per strutturare quello che accadrà durante una giornata (Agende iconiche), o per promuovere l’autonomia illustrando visivamente i passaggi di un’ attività (Algoritmi visivi);
  • tabelle di comunicazione: il soggetto indica i simboli contenuti nella tabella per comunicare con gli altri;
  • FCT: acronimo di “Training per la Comunicazione Funzionale”, è un insieme di procedure per ridurre i comportamenti problema. Insegna al soggetto una modalità alternativa per comunicare i propri bisogni;
  • etichettatura: consiste nel posizionare simboli nell’ambiente, etichettando lo spazio condiviso per facilitare il codice rappresentazionale;
  • passaporto: consente ad una persona con difficoltà comunicative di presentarsi, selezionando solo le informazioni fondamentali. Si presenta sotto forma di libricino.

La CAA per l’autismo: i sistemi UNAIDED

All’interno del mondo della CAA per l’autismo, i sistemi di comunicazione UNAIDED non richiedono l’uso di strumenti esterni o attrezzature complesse, ma si basano esclusivamente sull’interazione corporea della persona (ad esempio, il linguaggio dei segni).

Quando si utilizza questo sistema per comunicare con il soggetto autistico, è di fondamentale importanza che tutte le persone coinvolte nel suo apprendimento seguano la stessa procedura per insegnargli i segni – e tutti devono utilizzare le stesse indicazioni.

Queste possono essere standard o personalizzate in base alle capacità del soggetto: stimolare il bambino in modo adeguato sarà fondamentale per ridurre le difficoltà e ampliare il suo repertorio comunicativo.

Quando si selezionano i segni, occorre cercare sempre di utilizzare simboli figurativi, o che assomiglino all’oggetto o all’azione che il bambino desidera comunicare.

Allo stesso modo di qualsiasi altra forma di comunicazione, prima di insegnare al bambino a utilizzare un segno per esprimere una richiesta, è fondamentale assicurarsi che egli desideri effettivamente l’oggetto o l’azione in quel momento.

La parola deve essere sempre associata al segno e all’oggetto: ogni volta che si stimola il segno, ogni volta che il bambino lo produce e ogni volta che il bambino riceve l’oggetto, occorrerà etichettarlo chiaramente per favorire la connessione tra il segno, la parola e l’oggetto rappresentato.

 

Modalità di insegnamento della CAA

Per essere efficace, la Comunicazione Aumentativa Alternativa deve avere un approccio coinvolgente e pratico, assicurandosi che ogni specifica abilità venga appresa in contesti comunicativi realistici e applicata in situazioni familiari e sociali 

Il successo di un buon programma di CAA dipende dalla collaborazione con i partner comunicativi e dalla formazione che ricevono.

Essi dovrebbero:

  • fare uso di domande aperte;
  • seguire gli interessi del soggetto, rispettarne i tempi e aiutarlo a esprimere preferenze e opinioni;
  • utilizzare strategie come pause prolungate nelle interazioni;
  • rispondere a ogni tentativo di comunicazione;
  • prestare attenzione al proprio linguaggio;
  • facilitare la comprensione.

Una formazione efficace per i partner comunicativi dovrebbe includere:

  • frequenti incontri con gli operatori responsabili del progetto di CAA, per monitorare l’evoluzione della comunicazione;
  • corsi specifici;
  • partecipazione alle sessioni di intervento.

In un progetto di CAA, è essenziale identificare uno o più facilitatori responsabili nel sostenerne gli sforzi e promuovere relazioni con diversi partner comunicativi.

La CAA si dimostra efficace solo se, oltre al training diretto al bambino, è condivisa e sostenuta dalla maggioranza delle persone significative per lui, per evitare una divisione tra i vari contesti della sua vita.